domenica 6 settembre 2015

Cima del Cavalcorto (m 2768)

Il Cavalcorto dai pressi del Sasso di Remenno.

Salire sul Cavalcorto è più un avventura che un trekking classico: dimenticatevi comodi sentieri ben segnati e rifugi in quota, non troverete niente di tutto questo. E’ un luogo per gli amanti della wilderness e di quella montagna ruvida che ti lascia addosso i graffi e l’odore della vegetazione contro cui bisogna scontrarsi per trovare un passaggio.
Esistono montagne famose e montagne che non lo sono affatto. I motivi di questa differenza sono un affare di noi esseri umani perché le montagne sono, di fatto, tutte uguali. Non  è chiaro il perché una montagna diventi più famosa di un'altra. In passato c'erano motivazioni legate, per esempio, alla storia della prima salita, come fu per il Cervino, o al valore simbolico della montagna stessa che potrebbe essere la più alta, la più ripida, la più a N. Ci possono essere  anche delle motivazioni estetiche, ma sta di fatto che, al giorno d’oggi, possiamo tranquillamente affermare che ci sono delle montagne che vanno di moda, montagne che stanno sulla bocca di tutti, o montagne selvagge  che pochi conoscono: il Cavalcorto va inserita tra quest’ultime.
Chi va in montagna sceglie le proprie salite anche in funzione di questa “notorietà” e per questo motivo il Cavalcorto è sempre rimasto nell’ombra, oscurato dalla fama dei suoi illustri vicini, dal Badile al  Disgrazia, dal Cengalo alla Cima di Castello.
Ben visibile appena si arriva a Cataeggio in Val Masino, il Cavalcorto è quella grossa montagna che chiude l’orizzonte sulla sx accanto alla Valle del Ferro e la cui cima è, sul lato sx, preceduta da un enorme missilone di granito…
Da un punto di vista orografico è assimilabile ad un balcone di 2700 metri posto in mezzo al cerchio che formano le montagne del Masino ben più alte, dunque una montagna di grandissimo valore poiché,  grazie a questa sua posizione, consente, dalla cima, di godere di un panorama a 360 gradi sull’intera Val Masino. (Francesco Avanti - LMD n.9).


E così oggi ci salgo per l'ennesima volta, con Gioia, zio e papà. Vetta dal panorama unico e facile seppur dalla val Masino paia addirittura inaccessibile. L'unica vera difficoltà, tra l'altro davvero grande, è salire i pendii della val Sione dove tra erba e infestanti si è costretti a una lotta dura.

Al centro la cima del Cavalcorto, versante S.



Alba ai Bagni.
In vetta al Cavalcorto.
La val Masino dalla vetta del Cavalcorto.
La vetta del Cavalcorto e il Siluro cisti dalla val Sione. La corda legata a mio papà era solo per esperimenti di foto stereoscopiche, non di certo perchè siamo andati legati in mezzo alle gande!