È stato lo sciatore più forte che io abbia avuto l'occasione di fotografare (in pochi conosciamo le imprese estreme che ha portato a termine e di cui mai ha fatto pubblicità) ed è stato per me un onore potergli essere accanto nelle molte avventure di montagna che abbiamo condiviso. Già, io arrancavo mentre lui era davanti a batter traccia o correva lungo le creste più vertiginose, ma osservarlo mi infondeva coraggio.
Quando l'ho conosciuto non capivo come mai uno come lui non fosse famoso, poi quando in vetta guardavamo l'orizzonte in silenzio mi era chiaro il perché: cercava la pace e la pace è timida e non sta sotto ad alcun riflettore.
Un grande uomo e alpinista; in tutti i sensi, un ragazzo semplice e umile, dalla spontaneità quasi disarmante, uno spirito libero lontano da qualsiasi schema e capace di muoversi anche da solo tra gli immensi spazi delle montagne con naturalezza e spontaneità, confidenza ed estremo rispetto.
Chiunque l'abbia conosciuto non ha potuto fare altro che ammirarlo e ora cerca di stringersi al suo ricordo, mentre lui è chissà dove tra le sue amate montagne.