mercoledì 1 maggio 2013

Costa delle Mine (m 2957)

In discesa dalla vetta, sulla cornice sommitale.

Che fare in una calda giornata di inizio maggio, quando il tempo fa veramente schifo ovunque e danno morte certa sotto le valanghe? Io e Lele abbiamo provato ad andare in Vallaccia a sciare ed è stata davvero una gran bella sorpresa! Una gita mattutina incredibilmente baciata dal sole e con neve tutto sommato buona. E pensare che a guardarsi in giro pioveva ovunque!!

Il nostro tracciato dalle case della Vallaccia.



Partenza: ponte del Rez (m 1995).
Itinerario automobilistico: Bormio - passo del Foscagno, poi si scende un paio di km fino al tornate della Vallaccia e si parcheggia appena prima dell'ingresso della galleria.
Itinerario sintetico: ponte del Rez (m 1995) - case della Vallaccia - malga a quota m 2176 - quota 2872 - Costa delle Mine per il versante NO (m 2957) - discesa  per il canale NE.
Difficoltà/dislivello in salita: 3- su 6 / oltre 950 m.
Tempo previsto: 2:30/3 ore per la salita.
Attrezzatura richiesta: da scialpinismo, kit antivalanga.

Dettagli: BS Se si scende il canale NE, altrimenti MS

Partiamo alle 5:30 da casa senza meta: piove.
Arriviamo alle 6:30 a Bormio e decidiamo di andare in zona Livigno: piove.
Alle 7:15, dopo aver passato il Foscagno, siamo al ponte del Rez e pianifichiamo di salire qualche cima a caso in Vallaccia senza guardare le mappe: piove.
Bastano 10 minuti sulla carrozzabile chiusa al traffico (S) e siamo alle case della Vallaccia. Smette di piovere, ma è molto umido e caldo.
Raggiunte le successive baite, pieghiamo a dx (O) per una vallecola. Mettiamo gli sci perchè si affonda, ma  anche con gli sci si affonda. Dopo un tratto ripido eccoci nella conca sommitale della valle, compresa tra la quota m 2872 (sx) e il monte delle Mine (dx). Miriamo alla conquista di quest'ultima che, con le sue cornici aggettanti, pare degna di grandi alpinisti.
Ne guadagniamo la cresta E per un canale già svalangato. La neve, finora flaccida, prende corpo e, compattata dal vento che soffia incessante, porta i nostri pesi. Spunta il sole che si rincorre con le nuvole.
Alla nostra sx c'è la Costa delle Mine ancor più bella di questa che, una volta raggiunta la cresta, si mostra come un dosso insignificante.
Dalla quota 2872, senza levar le pelli, scendiamo a sx nella conca, per arrivare alla base della cresta ONO della Costa delle MIne. Ci sono fantastici giochi di luci ed ombre che si mescolano coi colori della neve, a tratti bianchissima a tratti gialla. Il vento è sempre più assillante, caldo, da S. La dorsale non offre alcuna difficoltà. Alla nostra dx questa volta c'è il pizzo Filone, ma anche dei nuvoloni neri che minacciano questa tregua di bel tempo. La vetta (m 2957, ore 3) è un pessimo posto per togliere le pelli, specie con questo vento. Le mettiamo nello zaino tutte arricciate.
Pochi istanti e, dopo aver calcato brevemente la cresta E della montagna, ci gettiamo giù dalle cornici a sx nel bel canale NE (max 35° escludendo il salto iniziale). Gran sciata (ma senza foto perchè  le batterie scariche ) fino alla sua base (m 2600 ca.), poi si fa sci d'acqua, comunque con belle serpentine, nel digradare per ampi pendii fino al torrente Vallaccia (m 2250).
Via gli sci, con cui - dopo 3 uscite - sto iniziando a prendere la giusta confidenza, passeggiamo sul bordo del ruscello calpestando tappeti di crochi e cacche di mucca.
Ci fermiamo a mangiare su uno dei ponti di legno che attraversano il Vallaccia. Il sole attenua il fastidio dato dal vento.
Sono le 13 quando riprendiamo il cammino verso l'auto.
Tappeti di crochi e pulsatille, lingue di neve e pascoli talora verdeggiati, baite di legno e casette di cemento.
Ecco tornata la pioggia!
Di questi tempi ne sentivamo la nostalgia.

Carichiamo svelti la roba in macchina, comunque soddisfatti di una bella e inaspettata gita d'inizio maggio.
Pensate che in dogana ci hanno fermato:
"Qualcosa da dichiarare?"
"Nulla"
"E dove siete stati?"
"A sciare."
"Con questo tempo?"
"Ma era bello! La neve portava bene sopra i m 2500."
"Voi siete stati a Livigno a comprare gli scarponi, cos'è quella scatola?" insiste il doganiere sotto la pioggia.
"La scatola degli scarponi, ma siamo andati a sciare quelli li ho presi in Italia, ho anche lo scontrino!"

Poi per fortuna arriva qualcuno più sospetto di noi e possiamo andare. consapevoli che la mattinata è stata bella solo per noi!
Verso la quota 2872.
Distese di neve. Sullo sfondo la cupola della Costa delle Mine.
Verso la sommità della Costa delle Mine.
Rientro in Vallaccia.
Tappeti di crochi e pulsatille in Vallaccia.
Vallaccia: la baita pendente.

1 commento:

  1. Sembra che hai speso un grande tempo in montagna. La vista è straordinaria. Complimenti!

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