Il monte Calighè è la cima bifida che separa la valle dei Cavalli dalla valle del Combolo. Offre una piacevole gita a chi cerca qualcosa in più rispetto alla classica risalita degli impanti di sci di Prato Valentino.
Oggi ho raggiunto la punta occidentale, la più elevata e panoramica delle due, anche se per scopi sciistici sarebbe più opportuno dirigere le proprie assi verso l'altra.
Partenza: partenza degli impianti di sci di Prato Valentino (m 1700).
Mi avevano promesso un'alba infuocata, ma questa non è arrivata, allora, dato che mi ero svegliato di notte per raggiungere dalla partenza degli impianti di Prato Valentino (m 1700) il dosso Laù - mia postazione fotografica - ho deciso di proseguire fino al monte Brione, oltre l'arrivo dello ski-lift conclusivo degli impianti di Prato Valentino (m 2500 ca, ore 2:30).
Oggi ho raggiunto la punta occidentale, la più elevata e panoramica delle due, anche se per scopi sciistici sarebbe più opportuno dirigere le proprie assi verso l'altra.
Il monte Calighè e il tracciato di salita visti dal dosso Laù.
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Itinerario automobilistico: dal centro di Teglio, svoltiamo a dx salendo per via Milano e proseguendo (guidati dalle indicazioni per Prato Valentino) lungo via Sagli, fino ad intercettare la strada per Prato Valentino. Percorsi 10 km da Teglio, raggiungiamo la partenza degli impianti di sci di Prato Valentino.
Itinerario sintetico: partenza degli impianti di sci di Prato Valentino (m 1700) - dosso Laù (m 2096) - monte Brione (m 2542, la cima è prossima al capolinea superiore degli impianti) - monte Calighè cima occidentale (m 2698).
Tempo di percorrenza previsto: 3:30 ore per la salita.
Attrezzatura richiesta: da scialpinismo o ciaspole, kit antivalanga, potrebbero essere utili ramponi e piccozza.
Difficoltà: 3 su 6.
Dislivello complessivo in salita: circa 1000 metri.
Dettagli: banale la risalita lungo le piste da sci, mentre BSA il tratto finale. Un po' ripido il pendio finale (35°). Se si segue la cresta è un po' esposta. Non andare oltre il monte Brione se il manto nevoso non è perfettamente assestato: zona soggetta a grossi distacchi.
Salendo ero uscito più volte dal tracciato delle piste, deducendo che la neve, benchè copiosa, era perfettamente assestata. Perchè non proseguire? Qui in cima ero arrivato giusto l'atra notte con la luna. Sopra di me svettavano fiere le due cime del bifido monte Calighé, bella montagna della costiera del Combolo.
Così mi sono abbassato di una cinquantina di metri nella valle dei Cavalli (dx, E) per aggirare lo sperone roccioso della cresta S della punta occidentale del monte Calighè, e ho risalito con innumerevoli inversioni il pendio che conduce alla sella tra le due cime della montagna. Oltre 250 metri di dislivello su neve faticosissima. Qua e là affioravano rocce. Una grossa valanga aveva già bonificato il versante.
Presso la massima depressione tra le due cime, ho piegato a sx e raggiunto una sella più piccola e più elevata, da cui, litigando con neve e roccette, sono presto giunto sulla massima elevazione del monte Calighé (2698, ore 1).
Paesaggio superbo, specialmente verso la valle del Combolo e la val Vicima. I miei occhi non si scollavano più da quei pendii, avrei voluto essere ovunque e poter sciare ogni canale, ogni versante. Ma presto un colpo di vento mi ha portato via i guanti - giù nel vuoto della parete O - e ricordato che, anche se inebriato dallo sci, dovrei stare più attendo.
Per fortuna la temperatura era mite.
La discesa si è rivelata molto bella, neve pesante ma gradevole :questa è la ragione per cui mi sono abbassato decisamente di più nella valle dei Cavalli in discesa rispetto alla salita. Ho quindi ripellato fino al capolinea dello ski-lift dove ad attendermi c'erano sole e caldo.
La sciata conclusiva lungo le piste è stata un po' noiosa, alternando neve crostosa, a neve gelata o pesante. Le piste era affollate di scialpinisti: sembrava di essere a Rimini d'agosto. Nessuno però si è spinto sulle mie tracce, nonostante queste lo avrebbero portato sugli unici pendii che valevano la pena d'essere sciati. E pensare che la scammellata a batter traccia fino in vetta era già stata fatta!
La val Malgina vista nella notte di lunedì 20.1 dal dosso Laù. |
L'alba del 22.1 sul pizzo di Coca. |
Ponte in Valtellina dal monte Calighé. |
Da sx, monte Disgrazia (m 3678), Corna Brutana (m 3059), vetta di Ron (m 3136) e punta Corti (m 3073). |
Panorama dalla vetta del monte Calighè. |
Dal capolinea degli impianti. |
Il tracciato di salita visto dal dosso Laù. |
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