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La punta meridionale della Corna Brutana vista dal lago di Rogenda. |
Domenica abbiamo salito la punta meridionale della Corna Brutana forzando il punto più compatto della sua parete S. Ci avevamo già provato un mese e mezzo fa, ma al secondo tiro, dopo ore di ravanata sui passaggi difficili, ci eravamo arresi perchè il Caspoc' era in ritardissimo per il lavoro.
È una via di arrampicata piuttosto impegnativa, sia su placca che strapiombini. Il nome che gli ho dato deriva dal fatto che al IV tiro si passa sotto a un grande tetto chiaro (dare il nome non vuol essere mettere un marchio di proprietà, ma solo un modo chiaro per identificare questa linea). Non so se si tratta di via nuova o meno, poco importa. Certo è che è stata una salita di soddisfazione in un'estate di m...onsoni in cui non si è riusciti a combinare un tubo!
La roccia è molto bella, anche se il freddo e il bagnato ci hanno complicato la vita. Sono 5 tiri lunghi (35-55m) in tutto, poi siamo saliti slegati a cercare genepì (ce n'era parecchio) fino in vetta! Non ho scattato nemmeno una foto tant'ero concentrato. Quelle che vedete ce le ha fatte Gioia dal basso, che assieme a Gloria ha portato il nuovo libro sulla vetta di Ron mentre noi tribolavamo in parete.
Per l'avvicinamento calcolate 2 ore e mezza da Mara, 5 ore per la via + la traversata delle cime della Brutana, 3 ore e mezza per il rientro.
Difficoltà 5+ su 6, alpinistica D+. Nulla di attrezzato.
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La Corna Brutana dal lago di Rogneda. |
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Tracciato della via del grande tetto. Il tiro chiave è il II, con un passo di VI- a rimontare uno strapiombino di roccia scura e bagnata, proteggibile solo con ancoraggi ballerini. |
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Il bidé delle mucche. |
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Sul I tiro. |
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La via in dettaglio. Puntinate 2 varianti a cavallo della seconda sosta. I tratti verdi li si fa slegati. |
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Sul primo tiro. Sosta su cengia. Indicato anche il secondo tiro, il più duro della via con uno strapiombino seguito da un camino/fessura piuttosto impegnativi. Come il IV tiro presenta pochi appigli ed è difficile da proteggere. |
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Fuori pericolo, sulla cresta SSE a cercare genepì. |
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