Partenza: San Gottardo - località sopra Sant'Antonio in Valfurva (m 1390 ca.).
Itinerario automobilistico: da Bormio procedere verso Santa Caterina Valfurva (sp 29) per circa 5 km, attraversando gli abitati di Uzza e San Nicolò, fino ad arrivare a Sant'Antonio dove, subito dopo il ponticello sul torrente Zebrù, prendiamo la strada in salita a sinistra che in meno di un km ci porta alla località San Gottardo.
Itinerario sintetico: San Gottardo (m 1390 ca.) - Baite Cavallaro (m 2168) - Cresta Saline (m 2400) cima delle Saline (m 3074).
Difficoltà/dislivello in salita: 3,5 su 6 / 1680 m.
Tempo previsto: 4 ore per la salita.
Attrezzatura richiesta: da scialpinismo, kit antivalanga. Spezzone di corda e forse ramponi per la vetta.
Dettagli: BSA. Il tratto finale per la vetta vera e propria richiede capacità alpinistiche ed è da affrontarsi con spezzone di corda e condizioni adeguate. La cima delle Saline, immeritatamente poco conosciuta, rappresenta una bella gita, priva di grosse difficoltà, ad eccezione del tratto di cresta dove è necessaria un pò di prudenza, in un ambiente che passa dai prati di paese, al bosco fino ad ampie vallate e un panorama che passa da quello tipico del fondovalle fino a quello di alta montagna.
Una gita che rappresenta una valida alternativa al monte Forcellino, offrendo un panorama più vario e ampio come visuale oltre alla possibilità di scegliere pendii a maggiore pendenza in discesa.
Si risalgono i prati (E) della chiesetta di San Gottardo, tagliando anche la strada estiva che risale il pendio a tornanti. Poi si procede piegando leggermente verso destra, addentrandosi nel bosco per poi collegarsi con ampie e assolate radure e gruppi di baite, Gian Longo e Prato San Nicolò le principali. Fino a ricongiungersi con il sentiero estivo ed uscire definitivamente dal bosco raggiungendo la bellissima e panoramica località di Baite Cavallaro (m 2168).
Con ampi dietrofront si risalgono i prati seguendo la via normale per il monte Forcellino guadagnando altri 100 metri di quota per poi abbandonarla e piegare decisamente a destra (S), passando appena sopra il qui rado limite boschivo e via via abbandonando la val Cavallaro. Seguendo la morfologia del pendio ci si immette in alcune vallette a mezza costa quasi pianeggianti, sempre procedendo verso S, fino a guadagnare la dorsale (E) del Dosso Saline che risaliamo cercando di tenere la linea di salita più vantaggiosa. La pendenza rimane sempre moderata fino a che appare davanti a noi il Dosso Cavallaro (m 2993) punto culminante della dorsale e in lontananza la cima delle Saline, riconoscibile per la forma rocciosa sommitale. A quota 2900 circa abbandoniamo la dorsale per portarci con lunghi diagonali a mezza costa, facendo attenzione alle possibili placche da vento, verso la cresta NO che collega la Cima delle Saline al Dosso Cavallaro. La cresta va percorsa con attenzione (cornici e salti rocciosi) e ci porta brevemente fino ai piedi della rocciosa cima delle Saline dove termina la parte scialpinistica della gita. La cima vera e propria rimane appannaggio di buoni alpinisti, attrezzati con spezzone di corda e condizioni di neve stabile sulla parete rocciosa. La cima altrimenti sarebbe più agevolmente raggiungibile dal versante opposto, seguendo la via estiva che da Santa Caterina Valfurva risale la valle del Pasquale, passando per il lago del Confinale.
In discesa è possibile seguire la traccia di salita, con ampie varianti alla ricerca di pendii meglio innevati o a maggiore pendenza. Fare attenzione nei tratti della dorsale a possibili rocce affioranti.
Oppure è possibile la variante della discesa dalla val del Rabbioso ( affrontabile anche dal Forcellino ) per poi finire in val Zebrù, all'altezza del rifugio Campo.
P.s. Le foto fino a sopra Cavallaro sono della gita al Forcellino con (Diego Biancotti, Claudio Baruta, Giovanni Messina e Ivan Rastelli) del 18 febbraio 2014.
P.s. Le foto della cima delle Saline sono del 23 Febbraio 2014 con Giovanni Messina. ( la 3a traccia di discesa è di un solitario scialpinista che ha seguito le nostre tracce fino al Dosso Cavallaro.
Baite di Gian Longo
radure boschive
i prati di Cavallaro
baite Cavallaro
Dietrofront sopra le baite Cavallaro
verso la dorsale della Cresta Saline
Sullo sfondo Bormio e la prima parte della Valfurva
il panorama
comincia la risalita della dorsale
la facile e ampia dorsale della Cresta Saline
si iniziano a vedere il Dosso Cavallaro e la Cima delle Saline
il diagonale a mezza costa per andare a prendere la cresta finale
Il Confinale (m 3371) svetta all'orizzonte
la cresta finale
il primo tratto di cresta
la facile parte centrale della cresta
gli ultimi metri scialpinistici verso la vetta
la vetta ( il primo tatto roccioso non è collegato con la vetta, va aggirato )
Io alle Saline
Il Panorama dalla vetta verso Nord-Ovest
panoramica a 360°
sono fantastiche complimenti, paesaggio magnifico e voi splendidi
RispondiEliminaGiovanni, queste sono le gite che voglio, altro che "ravanate" orobiche... complimenti, foto stupende, tutto stupendo
RispondiEliminaanche le ravanate hanno il loro fascino e temprano ah ah ah !
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