La parete N del Corno di Campo (m 3232)
Partenza: Sfazù (m 1620).
Itinerario automobilistico: Da Tirano prendere in direzione Svizzera - passo del Bernina e procedere per circa 25 km fino a trovare lungo un rettilineo un bar con le indicazioni val di Campo sulla destra. Parcheggiare nell'ampio parcheggio sulla sinistra poche decine di metri dopo.
Itinerario sintetico: Sfazù (m 1620) - Rifugio Saoseo (m 1987) - Passo di Val Mera (m 2660) - Deposito sci (m 3100 circa) - Corno di Campo (m 3232) - Bocchetta Scispadus (m 3031) - Rifugio Saoseo (m 1987) - Sfazù (m 1620)
Tempo previsto: 4 ore per la salita.
Tempo previsto: 4 ore per la salita.
Attrezzatura richiesta: kit da scialpinismo, piccozza, ramponi.
Difficoltà/dislivello: 3,5 su 6 (PD+ / S3) / circa 1650 m.
Periodo consigliato: Marzo - Inizio Aprile
L'anello visto dalla cima del Saoseo (m 3264, 5 Maggio 2013)
La vedretta di Campo vista dal Piz Ursera (m 3039, 6 Maggio 2014)
Il Corno di Campo visto dalle pendici de La Pala (10 Marzo 2013)
Il Corno di Campo, o Corn da Camp, con discesa dallo Scispadus è una classica scialpinistica Poschiavina di grande soddisfazione e difficoltà tutto sommato contenute.
Il tratto iniziale per la vetta necessità di un buon livello di sicurezza del manto nevoso e anche il tratto iniziale dello Scispadus (35°, SE).
Partecipanti : Sonia, Dario, Marco, Paloma
Da Sfazù ci siamo addentrati in val di Campo seguendo la strada, purtroppo solo parzialmente innevata costringendoci anche in salita a numerosi "togli - metti". Giunti al rifugio Saoseo (m 1987) abbiamo piegato verso sinistra seguendo la strada per l'Alpe Campo e di qui ci siamo addentrati in direzione NO nella vallata, passando ai piedi dell'imponente bastionata rocciosa S del Corno di Campo, attorno al quale andremo a compiere un vero e proprio anello.
Anche oggi il vento ci tiene compagnia, il che potrebbe essere un bene per la discesa dato che il pendio SE non dovrebbe così "mollare" troppo, tuttavia ad Aprile qualche giornata in maglietta non ci sarebbe dispiaciuta.
Risalito il fondovalle del Pian di Val Mera pieghiamo via via verso N, facendo attenzione al ripido pendio che sovrasta il lago di Roan (m 2533).
Foto 10 Marzo 2013
Superato questo pendio in un attimo siamo al passo di Val Mera (m 2660). Da qui iniziamo a piegare verso E e a rimontare la spalla che ci porta in direzione del ghiacciaio, che raggiungiamo, senza percorso obbligato, perdendo necessariamente alcuni metri di quota. Procediamo ora su ciò che resta della Vedretta di Campo. Alla nostra sinistra svetta le cima del Pizzo Paradisino (m 3302), al centro La Pala (m 3169) con alla sua destra la bocchetta dello Scispadus (m 3031) con alla destra un altro dente roccioso e la successiva bocchetta O dello Scispadus (Ingresso >40°, molto più stretta e difficilmente sciabile a causa della presenza di alcune rocce affioranti salvo abbondante copertura nevosa). Infine sulla destra la imponente parete rocciosa settentrionale del Corno di Campo (m 3232).
Abbiamo rimontato la vedretta tenendoci in direzione del Corno di Campo, risalendone i pendii fino alle prime rocciette, dove è consigliabile, tranne in condizioni particolari, lasciare gli sci e procedere con i ramponi (nel primo pezzo anche la picozza potrebbe tornare utile, nel tratto successivo su facile pendio nevoso andrebbero meglio i bastoncini).
Siamo a 3100 metri di quota circa, affrontiamo un breve tratto ripido in salita e poi procedendo in diagonale abbiamo raggiunto la facile e ampia cresta nevosa E finale.
#mello's #skitrab
Il panorama di vetta è molto suggestivo e ampio, tra cime svizzere e italiane.
In discesa rimessi gli sci abbiamo puntato con un facile diagonale alla bocchetta dello Scispadus. La discesa è stata buona, neve abbastanza trasformata e scaldata, con qualche tratto con diversa consistenza a causa della presenza di piccole slavine ormai parte integrante del pendio che in qualche tratto sfruttiamo per trovare un fondo più duro.
Lo Scispadus dall'ingresso del canale
Sceso il vallone dello Scispadus ci portiamo verso S puntando verso il fondovalle e il rifugio Saoseo. Qui non vi è direzione obbligata, in caso di buon innevamento può essere vantaggioso procedere verso E e rientrare al rifugio Saoseo dalla strada per il passo Viola, altrimenti meglio puntare diretti al rifugio verso S scegliendo i facili pendii e i tratti boschivi meglio innevati.
A causa della scarsa neve quest'anno siamo già diciamo oltre al limite di percorribilità di questo itinerario, ma con qualche manovra tra i rododendri abbiamo guadagnato il rifugio e la via verso casa, ricca di togli - metti e qualche passo sci in spalla.
#mello's #skitrab #tr2attacks
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