domenica 9 marzo 2014

Le bocchette della val Romilla (m 2650, m 2546)


La val Romilla è una delle laterali sinistre della val di Mello, una vallata dove sciare è entusiasmante: esposizione N, non prende mai il sole e la neve si conserva soffice, ampia e dai grandiosi paesaggi nella parte alta. Il "ravanaggio" è limitato ai primi 300 metri dal fondovalle della val di Mello. Probabilmente si riesce a salire anche il pizzo Vicima, la più alta vetta della valle, ma oggi non c'erano le condizioni per farlo in sicurezza: sebbene a N l'ombra manteneva le neve fresca e polverosa, nelle altre esposizioni il sole faceva scaricare di continuo i pendii più ripidi. E questo anche sulla suddetta cima, accessibile dal versante O.

In verde i tracciati di scialpinismo in val Romilla.


Partenza: San Martino Valmasino (m 923).
Itinerario automobilistico: da Morbegno seguire la SS 38 verso Sondrio. Appena attraversato il ponte sul Màsino, svoltare a sx all’altezza di Ardenno (5 km a E di Morbegno) e seguire la SP9 della val Màsino fino a San Martino. All'ingresso del paese la SP 9 piega a sx. Prendere invece a dx (negozio Fiorelli) la stretta strada che tra le case raggiunge prima il ponte sul Mello, poi il parcheggio gratuito nei pressi del centro sportivo. Se questo fosse pieno, si deve ricorrere a quello a pagamento all'ingresso del paese.
Itinerario sintetico: San Martino Valmasino (m 923) - Cà Panscer (m 1061) - Cascina Piana (m 1092) - val Romilla - bocchetta di Vicima / Avertela (m 2650 ca.) - discesa fino alla quota m 2250 - passo Basset / Romilla (m 2546) 
Tempo per a salita: 4:30 ore per la bocchetta di Vicima / Avertela + 45' per la risalita da m 2250 al passo Basset / Romilla.
Attrezzatura richiesta: da scialpinismo o ciaspole, kit antivalanga.
Difficoltà/dislivello: 3 su 6 / circa 2000 m.
Dettagli: OS. La val Romilla da m 1100 a m 1900 è stretta e presenta tratti ripidi e stretti. Da affrontarsi solo con neve perfettamente assestata perchè la parte bassa valle è un imbuto in cui convergono le valanghe del grande catino superiore.
Mappe: Val Màsino - carta escursionistica, 1:30000.

Dopo mesi, io e Andrea torniamo a fare una gita assieme e, udite udite, di scialpinismo. Già, fa strano perchè Andrea è solo da un paio di anni che ha messo gli sci e oggi gli tocca una bella esplorazione in val Masino.
Partiamo a piedi da San Martino e spalliamo fino al Gatto Rosso, quindi scivoliamo nella assonnata val di Mello dove all'omonimo ristoro incontriamo il gestore e gli chiediamo indicazioni sull'accesso alla val Romilla.
Lui ci avverte del pericolo per le stalattiti che si staccano nella parte bassa, del fatto che probabilmente non riusciremo a sciare. Ci saluta con un grosso in bocca al lupo dopo averci ricordato quando andava lassù a cercar capre.
Poco oltre Cascina Piana, sulla sx c'è il ponte che attraversa il Mello. Giunti sulla sx idrografica, proseguiamo sulla sx e attraversiamo una radura fino a portarci ai piedi dell'accesso alla val Romilla.
Si vede qualche segnavia. Qui il bosco è fitto e la neve rovinata e piena di blocchi di ghiaccio lasciati da una valanga. Saliamo nella valle tenendoci inizialmente al margine della barra rocciosa di dx (qui ci sono una corda fissata da qualche arrampicatore e delle impronte di piede che all'altezza della corda s'esauriscono). Poco più in alto la fascia di rocce si fa strapiombante, ci allontaniamo seguendo gli avvertimenti del gestore; infatti al margine dello strapiombo vi sono grosse stalattiti appena aggrappate alla roccia o ad ancor più incerte zolle d'erba. Se ce ne cadesse una addosso saremmo spacciati!
Per cui facciamo strette inversioni sul cordolo che divide la piccola vallecola in cui eravamo dal solco principale della val Romilla, anch'esso da evitarsi in quanto pieno di blocchi di ghiaccio e rottami da valanga.
Il tracciato è molto ripido e di tanto in tanto scorgiamo qualche bollo.
Le colate di ghiaccio sulla destra sono giallastre e scaldano i toni freddi dell'ombroso imbocco alla valle.
Appena sopra questi strapiombi, a m 1500 ca., sulla dx si diparte la cengia che consentirebbe l'accesso alla val Temola. Sopra di noi (S) c'è un'alta parete di roccia, per cui pieghiamo decisamente a sx e ci portiamo dall'altro lato della valle per proseguire a ridosso del solco del torrente (il sentiero estivo non passa di qui, ma insiste verso sx fino all'alpe Romilla).
Inversione dopo inversione guadagniamo quota nell'angusto e ripido canyon fino ad emergere al pianone di quota 1922. Alle nostre spalle è l'altro pianone, quello più famoso della val di Zocca. Gli spazi si aprono e constatiamo che la parte alta della valle è ben più ampia di quanto ci saremmo potuti immaginare. A dx s'alza imponente la punta Temola, con alte pareti di roccia addobbata da colonne di neve che ne accentuano la verticalità.
Chissà quanto lavoro deve aver fatto il vento per creare una simile scultura.
L'imbarazzo della scelta ci affligge: dove andiamo?
In testa alla val Romilla vi sono 2 bocchette divise dal pizzo Vicima, la regina della valle, che si protende con un massiccio contrafforte verso ONO e si mostra addobbata con impressionanti cornici di neve. 
Delle due bocchette, invece, quella a sx pare più alta, così ce la fissiamo come meta. Raggiungiamo dapprima la base dei contrafforti rocciosi della cresta ONO del pizzo Vicima, quindi ci spostiamo gradualmente verso dx cercando di rimanere all'ombra perchè al sole si suda troppo. Rimontiamo fantastici pendii di neve polverosa che, dopo una breve ripida rampa finale, ci regalano la bocchetta Vicima/ Avertai (ore 4:30). Siamo a circa m 2650 e dall'altro lato si vede il rifugio Ponti. Non pare si riesca a scendere senza una corda doppia, per cui accantoniamo tutti i sogni di un anello attorno al pizzo Vicima e ci addormentiamo sulla cresta.
Arsi dalla sete ci svegliamo dopo più di un'ora. Andrea si lamenta del mio russare. In effetti io stesso ne ero infastidito!
Via le pelli e giù.
Pendii ampi e divertenti, sui 30-35° e polvere, polvere, polvere! Da lacrime.
Torniamo alla base della cresta ONO del pizzo Vicima. Andrea si ferma a prendere altro sole. Domani vorrà tornare al lavoro in falegnameria vantando una tinta più scura degli armadi in noce. Io in preda al demonio ripello e salgo di gran lena alla bocchetta a O del pizzo. È troppo bello per non garantirsi una sciata più lunga! Non vorrei scender più, almeno finchè non ho tritato ogni singolo canale di questa eccezionale val Romilla, anch'essa candidata ad entrare a pieno titolo nel Paradiso dello Scialpinismo.
Il passo di Basset/Remoluzza (m 2549) è caratteristico perchè si trova appena a sx di un dente di roccia. Vi arrivo in 45', studiando tutti i canali che vedo per valutare future gite. A E, prima del valico si apre la valle che mostra il semplice versante occidentale del pizzo Vicima, ma è troppo caldo e troppo tardi per tentare un assalto alla montagna.
Raggiungo perciò solo il passo: il versante opposto è un dolce pendio che scende fino alla piana di Predarossa.
Tolte le pelli mi lancio giù per la val Romilla e ritrovo Andrea.
Che gran sciata! Dopo il pianone a m 1900 la pendenza si fa sostenuta, ma la neve rimane bellissima fino agli strapiombi a m 1500. Qui i blocchi di ghiaccio della valanga, la neve flaccida e gli alberi fitti complicano e rendono pericolosa la discesa. Servono buoni riflessi per non andare addosso agli ostacoli.
Senza neppure graffi sugli sci siamo nel fondovalle, dove ci lasciamo scivolare fino al Gatto Rosso. Qui reincontriamo il signore di stamattina e gli diciamo che siamo riusciti a sciare tutta la val Romilla.
Lui, scuotendo la testa, ribatte "Ma vi oltri si prufesiunisti!"
Ci guardiamo e ci mettiamo ridere pensando che lui farebbe altrettanto se ci vedesse sciare.

La val Romilla dalla val di Zocca. 
Passaggio sotto gli strapiombi con stalattiti pericolanti.
A m 1600 nel solco del torrente.
La punta Temola dal pianone di quota m 1922. 
A sx del sole si intuisce il passo Basset / Romilla. 
La val Romilla a m 2100.
Creste e precipizi alla bocchetta di Vicima / Avertela.
La val Romilla dalla bocchetta di Vicima / Avertela.
La bocchetta di Vicima / Avertela.
Polvere!!! sullo sfondo il pizzo Torrone Orientale e la val Cameraccio con monte Sissone e punta Baroni. 
Polvere!
Passo Basset/Remoluzza.
Il tracciato per il passo Basset/Remoluzza.

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