Partenza: Ortesei - val Grosina Occidentale (m 1598).
Itinerario automobilistico: Da Tirano dirigersi verso Bormio e uscire dalla statale a "Grosio". All'uscita percorrere il retilineo fino all'incrocio dove seguiremo a destra, in salita verso il centro di Grosio. Oltrepassato il centro storico prendere a sinistra per Valgrosina - Fusino. Dopo 7,5 km di strada di montagna, arrivati alla località Fusino, prendere a sinistra in direzione Malghera. A Fusino, presso il parcheggio che incontriamo per immettersi nella valle, è possibile munirsi del permesso di parcheggio. Procedere per alcuni km fino a località Ortesei o fino al successivo bivio per Guinzana, neve permettendo. Informarsi sulla percorribilità della strada, dato che la valle in inverno è a lungo impraticabile a causa di slavine che ne rallentano lo sgombero.
Itinerario sintetico: Ortesei (m 1598) - baite Sacco (m 1617) - alpe Guinzana (m 1930) - Il Sasso (m 2818) - fondovalle (m 2250 circa) - pizzo del Termine (m 2824) - baite Sacco (m 1617) - Ortesei (m 1598).
Difficoltà/dislivello in salita: 3,5 su 6 / 1850 m. BSA+Tempo previsto: 7 ore.
Attrezzatura richiesta: da scialpinismo, kit antivalanga, possibili rampant, possibile la necessità di ramponi per il tratto finale del pizzo del Termine.
Dettagli: Data la pendenza sostenuta dei pendii è da affrontarsi con neve ben assestata.
Una bella accoppiata di discese in una valle poco conosciuta, ma ricca di vette e itinerari da scoprire lontano dal clamore di vette più blasonate.
Altri partecipanti : Roberto, Giovanni, Valentino
Dopo esserci precedentemente informati sulla percorribilità della strada siamo entrati nella vallata fino alla località di Ortesei, dove alcune lingue di neve sulla strada impedivano di procedere oltre, senza tuttavia permetterci di calzare gli sci. La partenza quindi, è avvenuta sci in spalle. Dopo aver seguito per alcuni minuti la strada, superate le baite di Ginogiola, abbiamo preso la strada, parzialmente innevata, che abbandonando la strada principale, scende nel bosco per la val Guinzana. Da qui siamo presto giunti alle baite di Sacco (m 1617, 0:20) nel fondovalle dove ci è stato possibile calzare gli sci. Brevemente siamo giunti al ponte che oltrepassiamo avviandoci finalmente in salita lungo la sterrata, abbondantemente innevata, che porta all'Alpe Guinzana. Seguendo più o meno fedelmente la strada siamo giunti all'Alpe Guinzana ( m 1930, 1:00) e seguendo il fondovalle abbiamo continuato a guadagnare quota con la vetta del Sasso già visibile e illuminata dal sole.
Il percorso non è minimamente obbligato e a quota 2250 circa comincia a inerpicarsi il pendio, costringendoci a diversi dietrofront fino a giungere alla cresta che congiunge il Monte Pedruna con Il Sasso. Siamo a 2750 metri (2:40) circa e ormai la vetta è vicina, con il panorama che ora si apre anche sulla adiacente valle di Pedruna. Ultimi metri a batter traccia e siamo finalmente in vetta (3:00). Dopo una buona pausa fotografica per sfruttare il manto immacolato della vetta e il bel sole ci lanciamo in discesa seguendo all'incirca la via di salita. La pendenza è qui sui 30 - 35° ed essendo un pendio Est la neve ha già "mollato" il giusto per permetterci una ottima sciata su firn fino a prendere il fondovalle a quota 2250 circa. Qui abbiamo ripellato (4:00) in direzione della seconda e più impegnativa vetta di giornata. La valle, complice lo zoccolo che ha cominciato a far sentire la propria presenza e la bassa pendenza del fondovalle, ci è sembrata interminabile e dopo circa un'ora , oltrepassato il Pian di Roggia ci troviamo finalmente a risalire il ripido pendio finale (m 2580 circa, 5:00). Qui la neve si era fatta profonda e lo zoccolo molto spesso, tanto da rallentare a dismisura la nostra avanzata verticale, tanto che dopo aver guadagnato meno di 100 metri di quota in quasi mezzora, ho tolto gli sci e iniziato a procedere a piedi, affondando nella neve fino al ginocchio, ma riuscendo così a guadagnare, con fatica in un quarto d'ora la spalla orientale della vetta. Abbiamo quindi risalito dapprima la cresta per poi portarci nuovamente più verso il pendio Nord, tra alcune roccette e piccole placche rocciose ricoperte da un sottile e non del tutto stabile strato di neve che han reso più difficoltoso quest'ultimo tratto per la vetta, data anche la pendenza a 45° circa del tratto. In vetta (m 2824, 5:50) lo spazio era piuttosto limitato e il meteo, ora coperto, minacciava l'arrivo prossimo di possibili rovesci. Dunque abbastanza velocemente ci siamo preparati per la discesa, un pò preoccupati per la scarsa visibilità che non permetteva di valutare bene il pendio Nord da violare, la cui pendenza iniziale era sui 45°, per poi calare a 40 e 35 ° man mano che si perdeva quota. Qui la fortuna ci ha aiutato infatti ecco la forse inattesa e breve schiarita. Allora giù per una bellissima e inedita sciata testimoniata dalle libidinose tracce. Nel fondovalle, dato anche l'orario, la neve è andata via via a peggiorare, rimanendo comunque sciabilissima, come pure la stradina finale che a lungo abbiamo evitato prediligendo il bosco ottimamente innevato. In discesa, giunti alle baite di Sacco era possibile seguire, spingendo, il corso del fondovalle innevato, tardando la tolta degli sci.
Alpe Guinzana
Verso Il Sasso
Il tratto finale della facile cresta per Il Sasso
La Vetta del Sasso
Panorama verso la Val Poschiavo
Il Pizzo Trevisina
Valentino in discesa con alle spalle la Vetta Sperella
Giovanni in discesa con alle spalle la Vetta Sperella
Roberto in discesa con alle spalle il Piz del Teo
Panoramica dalla vetta
Si ripella per la nuova vetta
Sulla sinistra la parete Sud del Sasso, la vetta appena scesa
Il tratto a piedi per risalire il pendio
Il primo, e più facile, tratto di cresta ben innevato
Panorama di vetta sulla Val Guinzana a sinistra separata dalla Val Piana, al centro, dalla cresta appena risalita con dietro il gruppo del Sassumer. Sull'estrema destra la Vetta de Li Gandi Rossi e la val Trevisina.
Valentino in discesa dalla Nord del Pizzo del Termine
Giovanni in discesa dalla Nord del Pizzo del Termine
Giovanni in discesa dalla Nord del Pizzo del Termine
Le nostre opere d'arte
Una bella accoppiata di discese in una valle poco conosciuta, ma ricca di vette e itinerari da scoprire lontano dal clamore di vette più blasonate.
Altri partecipanti : Roberto, Giovanni, Valentino
Dopo esserci precedentemente informati sulla percorribilità della strada siamo entrati nella vallata fino alla località di Ortesei, dove alcune lingue di neve sulla strada impedivano di procedere oltre, senza tuttavia permetterci di calzare gli sci. La partenza quindi, è avvenuta sci in spalle. Dopo aver seguito per alcuni minuti la strada, superate le baite di Ginogiola, abbiamo preso la strada, parzialmente innevata, che abbandonando la strada principale, scende nel bosco per la val Guinzana. Da qui siamo presto giunti alle baite di Sacco (m 1617, 0:20) nel fondovalle dove ci è stato possibile calzare gli sci. Brevemente siamo giunti al ponte che oltrepassiamo avviandoci finalmente in salita lungo la sterrata, abbondantemente innevata, che porta all'Alpe Guinzana. Seguendo più o meno fedelmente la strada siamo giunti all'Alpe Guinzana ( m 1930, 1:00) e seguendo il fondovalle abbiamo continuato a guadagnare quota con la vetta del Sasso già visibile e illuminata dal sole.
Il percorso non è minimamente obbligato e a quota 2250 circa comincia a inerpicarsi il pendio, costringendoci a diversi dietrofront fino a giungere alla cresta che congiunge il Monte Pedruna con Il Sasso. Siamo a 2750 metri (2:40) circa e ormai la vetta è vicina, con il panorama che ora si apre anche sulla adiacente valle di Pedruna. Ultimi metri a batter traccia e siamo finalmente in vetta (3:00). Dopo una buona pausa fotografica per sfruttare il manto immacolato della vetta e il bel sole ci lanciamo in discesa seguendo all'incirca la via di salita. La pendenza è qui sui 30 - 35° ed essendo un pendio Est la neve ha già "mollato" il giusto per permetterci una ottima sciata su firn fino a prendere il fondovalle a quota 2250 circa. Qui abbiamo ripellato (4:00) in direzione della seconda e più impegnativa vetta di giornata. La valle, complice lo zoccolo che ha cominciato a far sentire la propria presenza e la bassa pendenza del fondovalle, ci è sembrata interminabile e dopo circa un'ora , oltrepassato il Pian di Roggia ci troviamo finalmente a risalire il ripido pendio finale (m 2580 circa, 5:00). Qui la neve si era fatta profonda e lo zoccolo molto spesso, tanto da rallentare a dismisura la nostra avanzata verticale, tanto che dopo aver guadagnato meno di 100 metri di quota in quasi mezzora, ho tolto gli sci e iniziato a procedere a piedi, affondando nella neve fino al ginocchio, ma riuscendo così a guadagnare, con fatica in un quarto d'ora la spalla orientale della vetta. Abbiamo quindi risalito dapprima la cresta per poi portarci nuovamente più verso il pendio Nord, tra alcune roccette e piccole placche rocciose ricoperte da un sottile e non del tutto stabile strato di neve che han reso più difficoltoso quest'ultimo tratto per la vetta, data anche la pendenza a 45° circa del tratto. In vetta (m 2824, 5:50) lo spazio era piuttosto limitato e il meteo, ora coperto, minacciava l'arrivo prossimo di possibili rovesci. Dunque abbastanza velocemente ci siamo preparati per la discesa, un pò preoccupati per la scarsa visibilità che non permetteva di valutare bene il pendio Nord da violare, la cui pendenza iniziale era sui 45°, per poi calare a 40 e 35 ° man mano che si perdeva quota. Qui la fortuna ci ha aiutato infatti ecco la forse inattesa e breve schiarita. Allora giù per una bellissima e inedita sciata testimoniata dalle libidinose tracce. Nel fondovalle, dato anche l'orario, la neve è andata via via a peggiorare, rimanendo comunque sciabilissima, come pure la stradina finale che a lungo abbiamo evitato prediligendo il bosco ottimamente innevato. In discesa, giunti alle baite di Sacco era possibile seguire, spingendo, il corso del fondovalle innevato, tardando la tolta degli sci.
Alpe Guinzana
Verso Il Sasso
Il tratto finale della facile cresta per Il Sasso
La Vetta del Sasso
Panorama verso la Val Poschiavo
Il Pizzo Trevisina
Valentino in discesa con alle spalle la Vetta Sperella
Giovanni in discesa con alle spalle la Vetta Sperella
Panoramica dalla vetta
Si ripella per la nuova vetta
Sulla sinistra la parete Sud del Sasso, la vetta appena scesa
Il tratto a piedi per risalire il pendio
Il primo, e più facile, tratto di cresta ben innevato
Panorama di vetta sulla Val Guinzana a sinistra separata dalla Val Piana, al centro, dalla cresta appena risalita con dietro il gruppo del Sassumer. Sull'estrema destra la Vetta de Li Gandi Rossi e la val Trevisina.
Valentino in discesa dalla Nord del Pizzo del Termine
Giovanni in discesa dalla Nord del Pizzo del Termine
Giovanni in discesa dalla Nord del Pizzo del Termine
Le nostre opere d'arte
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