domenica 5 aprile 2015

Scialpinismo - Ziglo Bernù (m 2594) - Top Orobia Ravanage



Partenza: Valli Sant'Antonio (m 1120). 

Itinerario automobilistico: Dall'Aprica scendere alcuni km in direzione Edolo e poi svoltare a destra in direzione Valli Sant'Antonio. Alcuni km e si è all'ampio parcheggio.

Itinerario sintetico: Valli Sant'Antonio (m 1120) - Bivio per Malga Casazza - Malga Bondone (m 1440) - Malga Bondone (m 1827) - Conca superiore (m 2200) - Ziglo Bernù (m 2594) - Fondovalle Malga Cosazza (m 1450) - Valli Sant'Antonio (m 1120)

Tempo previsto:  1 giorno. 

Attrezzatura richiesta: kit da scialpinismo, piccozza, ramponi.  

Difficoltà/dislivello: 3,5 su 6 (PD+ / S3)  / 1500 m.

Partecipanti: Io, Giovanni Rovedatti, Camilla Pini

Classificherei la gita di oggi come ravanata orobica di gran spessore.
Di quelle che solo pochi cultori del settore possono apprezzare e ricordare.

Dal parcheggio delle Valli Sant' Antonio l'avvicinamento avviene seguendo la strada (chiusa al traffico veicolare) che su pendenze alterne si inoltra nella valle passando prima per il rifugio Brandet (m 1300) e poi fino ai pressi della Malga Cosazza (m 1474). Questi quasi 5 km di spallaggio erano previsti.


Ma speravamo che la strada che porta alla Malga Bondone, che si stacca verso sinistra prima di arrivare alla malga Cosazza, fosse almeno in parte innevata. Invece lo spallaggio è proseguito praticamente fino alla Malga Bondone (m 1827). Per un totale di circa due ore.

Malga Bondone (m 1827)...chi ha rubato la neve !  

Dopo la malga passando il torrentello è stato possibile, trovandosi a Nord, iniziare la scialpinistica.
Superando senza via obbligata il rado bosco e guadagnando quota tra pendii finalmente innevati e "maross" giungiamo finalmente alla conca superiore, dove si apre uno scenario decisamente scialpinistico. Siamo a circa 2200 metri di quota, rimontiamo la vallata procedendo verso SE senza via obbligata fino ai piedi degli erti pendii finali. Sulla sinistra vediamo svettare la cima del monte Palone di Sopressa (m 2583) e sulla destra si intravede pian piano la cima dello Ziglo Bernù (m 2594).



Abbandonati gli sci a circa 2500 metri di quota procediamo con ramponi e picozza per guadagnare la cresta su pendi che arrivano a 50°.




Da qui altri 50 metri di quota e su facile cresta siamo alla vetta




Nubi, folate di vento gelido, occhiate di sole, tutto scorre veloce dinnanzi ai nostri occhi. Iniziamo la discesa con un pò di attenzione, scattando qualche foto nonostante la location non proprio ottimale per un facile reportage.



 Poi di colpo, in piena discesa dall'irto pendio, appeso sui denti dei ramponi, ecco un'occhiata decisa di sole. Uno sguardo attorno, da fotografo, e la tentazione di togliere nuovamente lo zaino e scattare è troppo forte. So che prima o poi lo zaino o la macchina voleranno giù in queste delicate operazioni, ma speriamo che il poi sia molto poi e che con loro non ci sia io a seguito.



Rimettiamo gli sci e giù. La neve non è male, un misto tra polvere su fondo duro e neve appena scaldata.


Giunti a 1900 metri di quota l'idea di una nuova lunga camminata a me e Giovanni non piace e quindi....giù all'attacco del vallone dei maross !  Con un pò di occhio e fortuna iniziamo a scendere stavolta dal vallone sottostante, cercando le chiazze di neve rimaste. Ed è così che con un pò di ravanata, qualche derapata, qualche scalettata e alcuni passi nel bosco arriviamo sci ai piedi a 1450 metri precisi alla strada.



 Un'altra oretta di cammino e pure questa vetta la si è portata a casa!







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