domenica 7 dicembre 2014

Vetta Salarsa (m 2278)


In vetta.
Una bella passeggiata pomeridiana sopra Bianzone è l'ideale per smaltire l'eccesso di calorie del cenone della sera precedente, dove alla Moia di Carona ci siamo abbuffati dei pizzoccheri preparati con la farina ottenuta dal grano saraceno di Carlo, coltivato alla Moia e macinato a Teglio.
Raggiunta in auto Bratta (m 1100), seguiamo il sentiero che corre grossomodo a ridosso del crinale che limita a E la valle di Bianzone e prende velocemente quota in direzione N tagliando più volte la rotabile. Incontriamo vari nuclei e baite. Il versante pare tuttavia selvaggio perchè poco frequentato in tutte le stagioni.
Il cielo è bigio e le nebbie si rincorrono nel bosco. Non è freddo, ma c'è un'umidità pazzesca.
Quando a m 2000 il bosco si fa rado e la neve copre tutta la montagna, fa la sua apparizione anche il sole che mitiga il vento freddo che s'è alzato da N.
Raggiungere il crinale che divide la valle di Poschiavo dalla Valtellina è davvero emozionante, specialmente per i begli scorci su entrambi i versanti.
Il monte Combolo è la vetta più alta nei paraggi, ma noi puntiamo nella direzione opposta alla piccola croce  della modesta vetta Salarsa (m 2278, ore 4), posta a vedetta su Tirano e l'imbocco della valle di Poschiavo.

mappa tratta da http://map.geo.admin.ch/
Interno di un'abitazione abbandonata di Bratta.
La Volta, bella contrada sopra Bratta.
A m 2000 inizia ad esserci tanta neve e appare pure il sole.
Sulla linea di confine.
Tento di imitare il Caspoc'.
Ma porto a casa solo grandi schienate!

1 commento:

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