sabato 11 maggio 2013

Cima Viola - scialpinismo


Partenza: Parcheggio Altumeria della Val Viola ( P4 )
Itinerario automobilistico: da Bormio seguire la Strada Statale 301 per il passo del Foscagno fino a località Arnoga dove, in corrispondenza di un tornante, si imbocca inizialmente in leggera discesa la strada per la val Viola. Dopo poco più di 4 km si trova in prossimità della fine della strada asfaltata il parcheggio. 
Itinerario sintetico: Parcheggio Altumeria (m 2070 circa) – bivio rifugio Viola (m 2160 circa, 0:15) – Alpe Dosdè (m 2130, 0:30) – resti baita del pastore all'inizio della val Cantone di Dosdè (m 2368, 1h 15') - raggiungimento passo Dosdè (m 2830 circa, 2h 15' ) – piana sopra al canalino (m 3000 circa, 2h 50' ) - sella terminale ( m 3270 circa, 3h 30' ) - cima Viola (m 3374, 3h 45'). 
Tempo per l'intero giro: 5 ore e mezza / 6 circa. A seconda dell'innevamento nella parte bassa.
Attrezzatura richiesta: kit antivalanga, ramponi e picozza.
Difficoltà/dislivello: 4 su 6 / circa 1400 m.
Dettagli: OSA. Pendii fino a 40° con un breve tratto a 45/50°. Alpinistica PD.


N.B. ( la cima Occidentale di Lago Spalmo è in alcune cartine più moderne indicata anche come cima Settentrionale di Lago Spalmo )

L'escursione comincia poco prima delle 6, con la prima luce che colpisce le cime. Dopo 15' di cammino in leggera salita sulla strada Agro-Silvo-Pastorale che porta in Val Viola si deve imboccare in corrispondenza di un bivio la strada in discesa che porta verso l'Alpe Dosdè. Verso le 6 e mezza siamo nei pressi dell'Alpe Dosdè dove proseguiamo cercando di seguire la strada, sempre a piedi, addentrandoci nella valle sempre tenendo la sinistra orografica. Si inizia pestar neve, ma troppo poca per consigliare di mettere gli sci ai piedi e così procediamo fino al ponte a quota 2250 circa. Qui è possibile sia rimanere sulla sinistra orografica che portarsi sulla destra, meno soliva e quindi più innevata, oltrepassando il ponte. 
La foto si riferisce alla risalita dalla sinistra orografica che permette una maggior visibilità sul passo Dosdè da raggiungere e permette di procedere in piano e non in costa.


Iniziamo a risalire il pendio che porta verso il passo su pendenze da moderate a buone, salvo un paio di tratti dove diventano sostenute e può essere consigliabile utilizzare i rampant.
Giunti verso il passo ci si deve portare verso la parete alla nostra sinistra, superando alcuni facili avvallamenti e lasciando alla nostra destra la Capanna Dosdè di cui vedremo comparire la sagoma e il tetto. Da qui mancano circa 550 metri di dislivello, ma quelli più difficili, dato che fino a qui si tratta praticamente di una lunga passeggiata con gli sci. 
Come visibile in foto ci si deve addentrare con un traverso sotto alla parete NO e risalire il pendio nevoso e facilmente ghiacciato, qui la pendenza diventa sostenuta ed è consigliabile l'uso dei rampanti.


Risalita la prima parte del pendio è possibile spostarsi con un traverso verso sinistra per andare a prendere il sentiero estivo ( segnato dagli ometti ) oppure andare verso destra e prendere un ripido canalino. 


Noi siamo risaliti dal sentiero estivo, ma dato che è necessario risalire a piedi in parte su neve  

   
e in parte su delle roccette con passaggi di grado II+  può essere se non si è molto abili su questi terreni percorrere anche in salita il canalino ( che arriva a 45-50° nel tratto terminale ) con o senza ramponi a seconda delle condizioni. 

Da qui manca il tratto finale, sempre su pendenze elevate ( circa 30 - 35° ) e su neve molto dura o ghiacciata ( consigliabile l'utilizzo dei rampant ). 
Con ampi zig zag si raggiunge la sella e da qui su pendenze ancora maggiori ( 35° con forse qualche tratto verso i 40°). Questo tratto se in condizione è affrontabile ancora con gli sci ai piedi, ma è possibile sia necessario l'utilizzo dei ramponi. 

Tutto il tratto finale viene percorso sotto pendio e non si presta molto alle fotografie, dato anche il controsole obbligato. 

In cima le nuvole non ci hanno permesso di ammirare il panorama verso la val d'Avedo




e la val Viola.



Al momento della discesa ( effettuata con gli sci ai piedi dalla cima seguendo il percorso di salita ) non è stato possibile documentare la sciata a causa della nebbia piombataci addosso. La neve è dura, la pendenza elevata e nella pala finale emergono molte rocce, quindi non è permesso cadere. Poi dalla sella in giù il pendio è più ampio e quindi sebbene le pendenze e la neve siano tali da sconsigliare eventuali cadute, la sciata non risulta particolarmente difficile o pericolosa.  

Poi per fortuna all'altezza dell'imbocco del canalino ( segnato dalla presenza di un ometto ) il cielo si è aperto dandoci maggiore visibilità e permettendo qualche scatto


Imbocchiamo quindi il canalino, molto ripido e stretto in ingresso tanto da dover scendere a scaletta o in leggera derapata.


Poi sempre seguendo all'incirca la via di salita scendiamo dal passo Dosdè nella vallata dominata dal Corno di Dosdè


In discesa è meglio tenersi sulla destra orografica sotto le pendici settentrionali della Cima Viola - Cima Occidentale di Lago Spalmo. Poi giunti di nuovo al congiungimento con la val Dosdè può essere consigliabile utilizzare il ponte (m 2250 circa) per portarsi sulla sinistra orografica restando alti nella valle, alle pendici orientali della anticima del Corno Dosdè e da qui in poi a seconda dell'innevamento procedere con gli sci o a piedi seguendo la strada. In caso di innevamento maggiore può essere invece possibile rimanere sulla destra orografica scendendo nella valle.


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